(Avantgarde Music) Il black metal dei Sordide sprigiona melodie angoscianti, cariche di misantropia e odio verso il creato. Il modo di suonare di Agorn e Mortenak, i due musicisti che si cimentano in questi sette brani da quarantaquattro minuti, è maestoso. La loro musica non dona solo spazio alle canoniche cavalcate del genere, ma anche al lato melodico il quale erompe continuamente dal tessuto musicale e affascina con una bellezza sinistra e glaciale. Ottimo il basso, verboso e frapposto tra i turbinii delle chitarre e il drumming furioso ma estremamente variabile che ben segue le andature dei pezzi. Chitarre fredde ma espressive e laceranti. I Sordide sono carichi di spietata attitudine in “Blâme”, dove un refrain ombroso e sommamente distorto entra in gioco di continuo. “Gloire” è anch’essa una canzone strutturata su un motivo portante che ipnotizza l’ascoltatore. I brani a velocità sostenuta non sono inferiori in musicalità, come per esempio la furiosa “L’Innocence”, dominata da un paio di giri delle chitarre fatti in modo ossessivo ed estremo, con il basso che crea un contrasto e il riempimento dei vuoti, come un’ombra che aleggia su tutta la composizione. I pezzi vengono giocati su fasi lente e mid-tempo, in contrasto con le varie accelerazioni e dunque il tutto è più che un gioco di ritmi che sembra essere il plasmarsi di una tensione interna alla musica che sovrasta ogni cosa. La stessa title track è un manifesto compositivo dei Sordide, per come sa esprimere sfaccettature compositive e melodie spaventose o cariche di oscurità. Questo black metal ha una fattura qualitativamente alta. Attitudine estrema, ritmi veloci e non, melodie orribili, voci a metà tra la disperazione e l’espressione di un male inimmaginabile. Tutto rispettato e al proprio posto, ma niente di scontato.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10