(Black Lion Records) Il polistrumentista che si cela dietro a questo progetto di origine ucraina sa davvero il fatto suo. Sin dalla prima, sognante “As Long As We Breathe”, l’eco di Pradise Lost e My Dying Bride si fa subito sentire, complice la proposta di un doom romantico, maledetto e pesante, ma sempre garbato e solenne. L’incedere della batteria da il tempo a composizioni malinconiche, ma mai stucchevoli, in cui il cantato in growl non si mette mai troppo in primo piano. Ogni elemento sembra miscelarsi con gli altri nel giusto modo, senza mai dare l’idea di essere stati troppo asserviti ad un genere in particolare, mettendoli però tutti assieme. Il lavoro di composizione è stato certosino, andando a selezionare poche ma ottime tracce che vanno a costruire una definitiva conferma del talento di questo artista, capace di metter in musica un sacco di emozioni…
(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10