(High Roller Records) Nei primi mesi dell’anno è arrivato il secondo album dei Sortilège, “Apocalypso” QUI recensito, di Christian ‘Zouille’ Augustin, cantante, unico elemento discendente dalla storica formazione heavy metal francese. Zouille con i nuovi Sortilège sono considerati una nuova band, priva di legami con la precedente le cui radici affondano a Parigi negli anni ’80. All’inizio si fanno chiamare Blood Wave e sono formati da Christian Augustin, detto appunto Zouille, Daniel Lapp al basso, Jean-Philippe Dumont, detto Bob Snake, batterista e fratello del chitarrista ritmico Stéphane, mentre alla solista c’è Didier Demajean. Le chitarre sono fiammanti nei pezzi e si avvalgono di una base ritmica poderosa, libera a tratti anche con cadenze punk e un cantante dalla vocalità importante e perfetta l’ heavy metal dei Sortilège. Incidono un demo e un EP, dal vivo aprono in Francia a Samson e Def Leppard e poi nel pubblicano “Métamorphose”. L’ album venne inciso nel 1984 e con testi in lingua francese e la band per tentare il grande salto nello stesso anno lo ripropone col titolo “Metamorphosis” e con testi in inglese. I Sortilège faranno la stessa cosa con l’album “Larmes de héros”, ‘lacrime dell’eroe’, nel 1986 che diventa in inglese “Hero’s Tears” il quale però sarà uno scacco per la band che perfino in Germania viene valutata più interessante proprio la versione francese che l’altra. In definitiva anche il primo album ha conosciuto fortune migliori nella sua versione ‘latina’ che anglosassone. Tutto sommato Christian Augustin appare più a suo agio nella lingua madre ed è comprensibile. Tra il primo e il secondo album esistono sensibili differenze di stile. “Métamorphose” è puro heavy metal, aggressivo, possente e con canzoni d’impatto. Chitarre in primo piano, un riffing abbastanza articolato, una base ritmica solida ma essenziale e poi, come già scritto, un cantante dalla voce fulminante e padrona. Ben più morbido ma soprattutto estremamente melodico “Larmes de héros” e tuttavia audace rispetto al suo predecessore. È stupefacente il capovolgimento di stile dall’arcigno heavy metal di estrazione NWOBHM e non solo di “Métamorphose”, all’hard & heavy/heavy metal con sporadiche tendenze anche AOR di “Larmes de héros”. Quest’ultimo si avvia verso una cura maggiore dell’arrangiamento, della capacità di propinare più canovacci strutturali per le canzoni, riuscendo ad essere piuttosto catchy. In un certo senso è quasi prog rispetto al primo album pur conoscendo momenti importanti. Il secondo album è uno dei motivi per i quali i Sortilège vengono spesso additati tra i primi esempi di epic/power metal. Prima di “Métamorphose” e “Larmes de héros” la band pubblica un demo e un EP, quest’ultimo si intitola proprio “Sortilége”, contiene cinque pezzi che risentono delle influenze della band che ai primordi si dedicava a cover di Led Zeppelin, Deep Purple, Judas Priest, Iron Maiden e via dicendo.
I Sortilège si sciolgono nel 1986, dopo che l’arrivo di un nuovo cantante al posto del partente Christian Augustin non diede i frutti sperati e perché con l’etichetta le cose non andavano bene. Nessuno della band oggi è un musicista, tutti impegnati in altri lavori e solo Augustin decide di riformare la band ma con elementi nuovi. Del resto una precedente e breve reunion ha fatto capire a Augustin che ormai è l’unico a vivere sotto il segno di un sortilegio!
L’etichetta tedesca High Roller Records ripropone le quattro versioni, francese e inglese per i due album e appunto l’EP omonimo. Tutte le edizioni sonno presentate in maniera sontuosa, sia nella versione CD che vinile con poster e libretto da 24 pagine nel CD e versione limitata in diversi colori con foto, poster e libretto per il vinile. Album ed EP hanno subito un processo di masterizzazione lo scorso anno attraverso l’azione di Patrick W. Engel. Non manca materiale bonus, come versioni demo, versioni in inglese di alcuni pezzi dell’EP, la tracklist di “Métamorphose” nel mixaggio del 1984. Le release hanno una loro importanza. Sono un’istantanea sebbene parziale dell’heavy metal della Francia degli anni ’80: gli anni di band come Vulcain, Trust ovviamente, Satan Jokers, tutte sorrette da una costellazione di fanzine che alimentavano la conoscenza e la diffusione del metal anche grazia a interscambi con paesi di lingua francese.
(Alberto Vitale) Voto. 8/10