(Noiseheadrecords) Oscuri, taglienti, potenti. Giungono al loro secondo album gli Italiani Sovversivo, e lo fanno con dieci brani di ottima qualità, carichi di energia e coperti da un aura tetra, decadente, ai confini dell’orrore, della pura. Metallo moderno, gotico dentro a questo l’album cattivo, grintoso, pieno di chitarre cupe e piene di un’atmosfera pervasa di negatività ed accusante pessimismo, tanto che mi ricordano sia i moderni Death SS che gli EverEve di “Regret”, ma anche i più recenti Amorphis. Il fatto che i Sovversivo siano italiani da loro un vantaggio stilistico e pertanto non nascondono ciò che il nostro paese sa offrire, ovvero gusto, personalità e fantasia: non mancano quindi assoli coinvolgenti che emergono da un sound pieno di atmosfera oppressiva, non manca nemmeno un vocalist -Andrea Uboldi- che offre una voce calda e roca, potente e piena di rabbia ed aggressività, il tutto lontano dalle consuete impostazioni che si sentono in giro nei generi che girano intorno ad una variante gotica ma rockeggiante dell’heavy metal. Andrea ha una voce capace di essere vincente in molti generi musicali e su “Falling Deep” è capace di dare quella dose aggiuntiva di grinta, di cattiveria e di gusto stilistico. Bellissima “Inside Me”, dove certe idee ai confini del genere si mostrano brillanti e coinvolgenti, mentre lo stesso cantante riesce a regalare una performance decisamente notevole. Tetro l’intro e impulsivo lo sviluppo di “Black”, un pezzo con un ritornello scorrevole e travolgente. Profonda e introspettiva la opener “Go Deep”, irresistibile la ritmica e l’atmosfera di “The Thin White Line”. Micidiale e nervosa l’ottima “Everlasting Pain”, coinvolgente ed attraente “Lie To Your Soul”, mentre molto bella la conclusiva “Words Fall On Deaf Ears” che aggiunge una ritornello quasi glorioso su una ritmica eccitante e voluttuosa. Ottimi musicisti i Sovversivo: quattro artisti non certamente appartenenti agli emergenti che sanno creare, esprimere ed emozionare. La musica è moderna ma piena di immortali componenti tradizionali che rendono l’insieme ricco di armonia e sostanza. Canzoni ben coordinate, quasi tre quarti d’ora di energia deviata che si diffonde come un virus nella mente dell’ascoltatore, il quale non può assolutamente rimanere immune a questa forza oscura, a questa esperienza alternativa, a questa concretizzazione di stile, tecnica ed intelligenza sonora.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10