(autoproduzione) “The Mirror Moon” è una presa di posizione, un atto di guerra. Un ronzio e poi le chitarre montano in un riff infernale, infine entrano in gioco tutti gli strumenti in questo incipit imperioso e tenebroso dell’opener che scatta in velocità e con un trama articolata delle sei corde. “No Escape” eleva il grado del ‘core’ dei loschi figuri di Crema. Hardcore come retroterra, impennate thrashcore, death, scatti brutal, qualche trovata blackened. Vivacità certo, ma un serio gioco di sfumature, tipico della band, con la volontà di andare a sconfinare in punti successivi e consequenziali. “I Have a Dream” è un buon esempio di come i Spleen Flipper riescano a incastrare più soluzioni e mostrandolo come un atto normale e spontaneo. “Falling” chiude “Myndbreyting” con la stessa furia mostrata dalla band in “No Escape”. Cinque anni dopo l’ottimo e terzo album“The Will to Kill” (QUI) i Spleen Flipper riassumono in tredici minuti il proprio essere, la propria identità di una band che al netto di tutto, ama comporre e suonare pezzi da sempre rivolti alle connessioni estreme della musica metal.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10