(High Roller Records) Visto che ovunque li si incensa senza remore, ma io non sono mai convinto dei loro dischi, sembra che abbia un problema con gli Stallion… l’ho detto con “Rise and ride” e lo ripeto oggi con “Slaves of Time”, il terzo full length dei tedeschi. Che non è brutto in sé, ma credetemi, nell’ambito NWOTHM mi sembra ci sia molto di meglio in giro…“Waking the Demons” è frizzante e spedita, con una parte centrale di veloci solos di impostazione speed/thrash; velocissima anche “No Mercy”, molto scolastica nella sua alternanza strofa/refrain. Pacchiana ma convincente “Time to reload”, con il suo riff priestiano fatto per aizzare le folle; torrenziale “Brain Dead”, ancora ai confini del thrash, con progressioni vocali da brivido per Pauly. La lunga ballad “Die with me” ha delle accelerazioni forse eccessive per la natura del pezzo; aggressiva “Merchants of Fear”, poi “Dynamiter” è la classica scheggia speed/punk motorhediana che si consuma in 2’30’’. Più classicamente priestiana la conclusione del disco con “Meltdown”. Una manciata di buoni brani, certamente, ma nulla che valga lo strapparsi i capelli o la sensazione di aver identificato i nuovi Exciter. Poi magari sono io che invecchio e sto diventando troppo critico, eh… ma “Slaves of Time” mi sembra ‘solo’ un buon disco, con peraltro qualche sbavatura di songwriting.
(René Urkus) Voto: 6,5/10