(Pure Rock Records) Uno dei migliori album hard rock uscito negli ultimi anni. Potrei chiudere qui la mia recensione, tanto non ci sono parole adatte a descrivere la maestosità di quest’opera. Starquake è un progetto nato dalla mente di Mikey Wenzel, cantante e poli strumentista Tedesco, nell’intento di unire la sua passione per il metal degli Iron Maiden con il progressive rock degli Spock’s Beard e l’hard rock anni ’70 di Bands come Gentle Giant e Uriah Heep. Il sound è magniloquente, enfatizzato da frequenti inserti di hammond, parti di flauto e violini, che affiorano tra riffs solidi e rocciosi in puro Iron Maiden style. La voce di Mikey Wenzel è molto versatile: talvolta epica e potente, in altri momenti aggressiva e maleducata, ma sempre ricca di melodia e pathos. “Close Encounter” è caratterizzata da un riffing ossessivo, sottolineato da tastiere alla Ray Manzarek e da linee vocali molto catchy. “I’m Going Mad” sembra un ibrido tra Gentle Giant (Nei contro cori) e Kiss (la voce di Mikey, in questo caso si avvicina molto a quella di Paul Stanley), con parti strumentali dominate dall’hammond che spadroneggia lungo tutto il brano. Il capolavoro dell’intero album è l’imperiosa suite “Rise And Fall”, ben ventuno minuti di pura arte in cui parti di pianoforte, ritmiche ricche di groove, fughe di hammond splendidi assoli di chitarra e vocals superlative si susseguono senza soluzione di continuità. Simpatico il siparietto centrale, che ricorda moltissimo gli Helloween più scanzonati. Ogni singola nota di questo album è ricca di potenza, melodia e passione. Nonostante le sonorità volutamente vintage, i brani suonano freschi e per nulla datati. Per quanto mi riguarda, finora “Times That Matter” è la migliore uscita discografica del 2015. Fatelo vostro!!!
(Matteo Piotto) Voto: 10 e lode/10