(Pure Steel Records) Un’altra band sfortunata, gli Steel Prophet. Forse meno di altri, dato il momento di gloria a cavallo fra i due secoli con la Nuclear Blast; ma sicuramente una formazione che ha mietuto molto meno di quanto non abbia seminato. In attesa del nuovo full-“length”, annunciato ormai da diversi anni, la Pure Steel ristampa su vinile il primo (e rarissimo) album, che ci mostra un sound decisamente diverso da quello di “Messiah”. “Souls without Honor”, la opener, è infatti una tirata americana fino al midollo, sugellata dalle urla stridule di Rick Mythiasin, e con le debite accelerazioni e decelerazioni al punto giusto. Direi che è praticamente un pezzo di us prog! Cori stranianti e velocità per “Devoid of Logic”, ma “Prophecy upon us”, nel voler contenere di tutto e di più, mi sembra onestamente un po’ incasinata. Decisamente meglio “The inner Voice silenced”, torrenziale, nevrotica nel suo continuo crescere e diminuire, con la folle interpretazione vocale di Rick. Involuta, complessa e a tratti destabilizzante, per le sue improvvise sterzate, la lunga “Reign of Christ”; “Peneance of Guilt” sfiora in alcuni passaggi il doom, prima della conclusiva “Parthenogenesis” che apre decisamente all’epica (sempre a stelle e strisce). Fates Warning e certi Metal Church possono certamente essere dei punti di riferimento per inquadrare il sound di questa band: ma credo che gli Steel Prophet vadano goduti in sé, senza troppi paragoni. Affrettatevi, che i vinili andranno via come niente!
(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10