(Underground Symphony) Ecco finalmente il terzo disco del progetto Steel Seal, band capitolina che, dopo aver avuto come guest singers DC Cooper e Thomas Vikström, si affida oggi all’ugola d’oro di Fabio Lione; da quanto leggo in giro pare che il disco fosse già pronto da un po’ di tempo, ma circostanze impreviste ne avrebbero ritardato l’uscita. Per chi scrive valeva certamente la pena di aspettare: le dieci composizioni, fra hard rock e neoclassic metal, sono tutte di valore. Si inizia con la spedita “Never die”, le cui tastiere ariose creano una atmosfera tutta neoclassica, fra Malmsteen e gli Stratovarius. “Master of Hell” è il tipo di brano che avrebbero scritto i Rainbow di fine anni ’70 se il power metal fosse già esistito, mentre ha il giusto tasso di epicità “Open Fire”. “Fate (Knocking at your Door)” mescola in modo eccellente Beethoven e l’hard rock patinato; dal canto suo la power ballad “Lonely” si innesta che è un piacere sull’Adagio di Albinoni… “A Dream within a Dream” dice invece Deep Purple in ogni singola nota, sia per l’hammond che per i suoni di chitarra; di gran classe e ruggente anche “In for the Kill”, quindi con la solidità di “Wake or sleep”, con i suoi vaghi spunti prog alla primi Vision Divine, si chiude un disco che ha praticamente tutto… e che dunque vi consiglio di fare vostro senza alcuna esitazione! Eccellenza italiana da sostenere.
(René Urkus) Voto: 8/10