(Red Cat Rec.) Apre “Drowning Into You”, segue “All I Want” e poi “Ride My Skin” e a quel punito si ha la certezza che i Stins sono una band che avvia gli amplificatori imbraccia gli strumenti e parte. Diretti, spontanei, votati a un hard rock che offre spazio a elementi street rock, punk, hard & heavy. Stile comunque piuttosto personale e votato al rock and roll, lo stesso che ha dato vita a pezzi memorabili di Led Zeppelin, AC/DC, LA Guns, Steppenwolf, per citarne alcuni e manco per scrivere che sono loro i punti di riferimento del combo fiorentino. Dieci pezzi e meno di quaranta minuti, “Through Nightmares and Dreams” ascolto dopo ascolto diventa un qualcosa di famigliare. Nelle dieci canzoni alcune sono protagoniste, come “Can’t Let Go”, una canzone placida, una specie di ballad. Piace il riff tirato e graffiante di “All I Want”, lo stile rétro di “Black Lily” e l’andatura accattivante di “Adolescence Coalescence”. Forse Giulio Nencini, cantante, non è a suo agio in tutte le canzoni, in quelle più spinte magari, quelle veramente hard rock. Sono momenti dove la linea vocale segue quella della musica, quando invece una soluzione diversa gioverebbe all’economia generale del pezzo. Tuttavia una buona prestazione in “Billy Goes to School”, dove i Stins sembrano fare il verso ai Faith No More di un tempo e le scelte del cantante contribuiscono alla riuscita del brano. Nencini riesce anche bene in “Can’t Let Go” perché è un’occasione nella quale mette veramente del suo. Gli Stins sono ventenni che in tre anni hanno registrato due demo e un album. L’importante è iniziare e per smussare anche la musica c’è tempo.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10