(Hellbones Records) Leggo la cartella stampa, dopo aver sfogliato un booklet ben fatto, e mi rendo conto che forse sono io a non capire più nulla. Emerge quel male incurabile chiamato ‘definizione del genere musicale’, infezione virale che qui riporta laconica,emente una fila di cose: Metalcore, Melodic Death Metal, Groove metal. Premesso che, forse con ignoranza, ogni volta che leggo ‘Metalcore’ mi parte il reflusso, potrebbe essere che probabilmente sono proprio io ad non aver proprio capito cosa diavolo sia il metalcore. O forse, cosa più probabile, è il metalcore a non aver capito dove stare, cosa essere e -soprattutto- come suonare. O, con più probabilità, è il mercato discografico che, ormai stufo di milioni di sottogeneri, affibbia a tutte le band strane un genere che vuol dire tutto e nulla (succede anche con il post e con l’alternative)… in quanto Straight To Pain sono una entità possente, con un sound veramente personale ed identificativo, curato, melodico ma possente, provocante ma devastante e questo loro secondo album provoca un autentico piacere ad ogni ascolto… preferibilmente a volume consistente! Dopo l’intro dal gusto spaziale “Recalling Lifetime”, è ”Shaping the Existence” che travolge con irruenza ed immenso senso melodico, rivelando le influenze death e djent, ma anche ispirate ad un metal più classico. Lenta, anthemica e granitica ”Superior Condition”, break down e pause nervose con “Rith The Awakener”, un brano che vanta anche un ottimo assolo. Death melodico e suggestivo su “Down at The Roots of The World”, una canzone con un altro assolo ricco di tecnica e che riporta la mente allo stile di Marty Friedman. Imprevedibile e contorta “The Messengers”, ai confini dello speed metal ultra tecnico ”Beyond The Origin”, brano che poi si abbandona all’outro ”To The Brightest Star” dal sapore infinitamente malinconico. Un disco brillante, capace di offrire un intelligente amalgama di un range vastissimo di sonorità, spaziando dai virtuosismi alle ritmiche forsennate, dalle sonorità riflessive ed introspettive fino alla violenza più esplicita e spietata.
(Luca Zakk) Voto: 8/10