(Nuclear Blast Records) Francamente comincio a nutrire forti dubbi sulla Nuclear Blast. L’etichetta tedesca ha cominciato a fagocitare gruppi di grosso calibro sotto le proprie grinfie (vedi gli Slayer) e parallelamente ha sapientemente cavalcato l’onda del business con gruppi come questi Suicide Silence. Mi spiego meglio: la produzione garantita dalla Nuclear è diventata ormai uno standard qualitativo nettamente sopra gli altri, garantendo dei suoni cristallini e una purezza nell’ascolto invidiabile. Quello che comincia però a latitare è la qualità della musica. Prendiamo questa band: già la copertina, incrocio tra Cannibal Corpse e Bring Me The Horizon, sembra far presagire ad un pasticcio. E infatti eccoci qui con un gruppo che naviga tra i generi senza suonarne realmente uno. Questo fatto, di per se anche pregevole, diventa un castigo se lo si abbina con la mancanza di personalità. I nostri fanno Metalcore… Peccato che quest’ultimo non sia propriamente un genere; se non altro non quello che suonano questi ragazzi: batteria confusa tra doppia cassa e parti lente, chitarra che più banale di così si muore, basso relegato a semplice suono di sottofondo… Per carità, siamo di fronte ad un EP e di tracce in studio ce ne sono solo tre (o meglio tre versioni diverse della title track), mentre il resto sono tracce live. Quindi la valutazione risulta difficile… L’unica cosa che si può salvare è la voce, veramente versatile e potente, ma scusatemi se questo non mi basta… Eppure questo gruppo venderà, ci possiamo scommettere la nostra pellaccia di metallari vecchio stampo. Perché i Suicide Silence suonano quello che oggi i giovani chiedono. Sono scelte discografiche… Ma non tutti ci stanno alle regole del mercato. Io sono tra questi, con buona pace per questo gruppo…
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 5,5/10