(Dark Descent Records*) L’incipit dell’opener “Emanated Trepidation” spunta con una melodia fatta di marciume, morte, desolazione e pericolo. Si evolve, monta e poi questo low tempo che scandisce un riff lento, solenne e contornato da una rasoiata lancinante, passa a un death metal muscolare e denso di tradizione. “Emanated Trepidation” è una buonissima espressione del death metal sound dei danesi, tanto che in questa canzone ogni elemento e punto di forza dei Sulphurous è ben udibile. Il batterista T. riesce a produrre pattern solidi eppure frenetici e volubili, per uno stile che ben si sposa ai cambi di partitura e di melodie decisi da M.F. che è chitarra, voce e piano, nonché da M.C. al basso. Sei composizioni formano “The Black Mouth Of Sepulchre”, delle quali solo un paio si assestano al di sotto dei cinque minuti di durata, per il resto poi la band si dilunga su passaggi eternamente sconquassanti, quanto poderosi. La solennità profusa dalle chitarre si avverte all’inizio di quasi tutte le composizioni, pur rifacendosi viva poi in diversi frammenti, tanto da lasciare poi quella parentesi di seducente lirismo melodico, spazzato poi da atti nervosi e poderosi di M.F. Le fasi veloci sono delle vere tempeste e in esse i danesi vanno un po’ a briglie sciolte ma senza mai perdere la bussola. Le evoluzioni di T. alla batteria serrano le fila ed imprimono un ulteriore passo. “The Black Mouth Of Sepulchre” è il secondo album dei danesi Sulphurous e giunge anche dopo una considerevole sequenza di demo, EP e altre pubblicazioni del genere, e rappresenta un punto di stile di un certo livello.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10
*La Dark Descent pubblica l’album in CD, Me Saco Un Ojo Records la versione in vinile, mentre quella in cassetta è pubblicata dalla Desiccated Productions.