(Svart Records) Rock psichedelico, esaltato e reso assurdamente geniale da una dose illimitata di dettagli psichedelici! Assurdo? Direi di no, se partite da una base comunemente descritta con una definizione convenzionale, e tale base viene deviata da un’aggiunta ulteriore di componenti psichedelici, componenti che non aumentano il livello psichedelico di fondo, ma lo alterano profondamente demolendo qualsiasi confine o barriera sonora. Strumenti rock e non che si inseguono. Suoni digitali che aprono per ritmiche tribali, impostazioni dark rock che perdono il contatto con l’astronave madre, suoni con groove anni ’70 che improvvisamente si catapultano al 21°, 22° o forse 23° secolo. O più in avanti, nel remoto e misterioso, ma attraente, futuro. “Cut and Paste“ è ossessiva, progressiva, sballata, seducente. È rock, è atmosfera, è settantiana, è moderna, nasconde un riff malvagio che riappare frequentemente, ovunque, sempre rinnovato, riscritto, risuonato… ma decisamente persistente! Groove spaziale che si arrampica au un sax ultraterreno con “Master Architect“, un brano lunghissimo, un brano nel quale lasciarsi andare tra pulsazioni, ritmi spaziali, sassofoni, percussioni sexy, ignorando qualsivoglia descrizione che potrebbe emergere dalle percezioni di chi scrive. “Rainbow” è ipnotica sia musicalmente che a livello vocale… e poi c’è quel basso… quel basso! “No Rest for the Wicked” è rock costruito su un dub esaltante ed un groove senza limiti, con frequenti esplosioni melodiche dall’impostazione cosmica supportate da ritmi incastrati tra il post caraibico ed il proto tribale… con la sensualità lacerante di quel sax pazzesco. “Parvati Valley” è quasi folk/country, con un feeling che è impossibile non comparare al genio indiscusso degli Hawkwind. Rituale spirituale e pieno di essenze naturali con “Rainha da Floresta”, un brano intenso, contorto, complesso, con quel sax che questa volta infligge -tra suoni spaziali ed un groove infinito- una impostazione epica, marziale, tuonante. “All Will Be Golden” è la domanda, è la risposta. È la causa ed è l’effetto. Un viaggio che sta per partire, che è già arrivato e che allo stesso tempo non terminerà mai. “All Will Be Golden” è ogni cosa: la soluzione, il mezzo, il portale, la religione, il culto, i colori, la luce… è tutto ma anche il contrario di tutto. Un album che è egemonia sonora, ed è il nulla più devastante, un nulla perseverante, sempre presente, costantemente percepibile.
(Luca Zakk) Voto: 9,5/10