(Avantgarde Music) I Negură Bunget cessarono di esistere due anni fa, quando Gabriel ‘Negru’ Mafa, batterista e co-fondatore scomparve il 21 marzo 2017. La band proponeva un black metal atmosferico legato indissolubilmente con la natura e al lato spirituale e folkloristico delle tradizioni della loro terra, la Romania… ma una tale potenza spirituale non può certamente cessare con la fine carnale di una naturalmente restrittiva vita terrena. Certo, c’è il rispetto, i Negură Bunget non potevano più esistere senza Negru, ma è proprio dalle proprie ceneri che risorge la fenice, ed è dalle ceneri dei Negură Bunget che sono nati i Sur Austru, la reincarnazione di una band che prosegue quel cammino bruscamente interrottosi all’inizio della primavera del 2017. Otto esaltanti tracce le quali danno vita ad una dimensione sonora molto personale ed originale, anche grazie ad un black suggestivo e alla possente integrazione di percussioni, strumenti etnici come il bucium, il flauto e le intense atmosfere create dalle tastiere. Tribale e piena di magia “De Dincolo De Munte”, un brano che poi evolve verso un death dallo stampo doomy, con una voce possente e demoniaca, seguita da quella di un narratore (sempre in lingua madre) dalla suggestiva resa inquietante. Tra lo spaziale ed il carnale “Puhoaielor”, un brano avvincente dalle divagazioni progressive e psichedeliche. Imprevedibile e piena di cambi tematici azzeccati “Mistuind”; epica, trionfale ma anche crudele “Bradul Cerbului”. Puro ambient etnico con “Jale”, prima della favolosa “Dor Austru” uno dei migliori esempi di fusione stilistica tra metal estremo ed etno-ambient/atmosferico. Black metal con mid tempo avvincente su “In Timp Vernal”, un brano che abbraccia una vasta gamma di metal estremo (dal black al death fino a tracce di funeral doom), ma che riesce ad far convergere sonorità etniche (si rivela stupendo il flauto) con ritmi pensanti e chitarre dalla tendenza feroce. La conclusiva “Jabracie” riassume il viaggio, il percorso, la connessione extra sensoriale che questo album riesce a materializzare nella mente dell’ascoltatore. Tra la musica estrema e la sognante e cerimoniale divagazione folk-etnica: “Meteahnă Timpurilor” è un capolavoro di musica traversale, capace di evocare storia e storie, tradizione, forze della natura ed emozioni spirituali intense e piene di una energia ancestrale superlativa. Foreste che si lamentano, una natura torturata ma assetata di riscossa, una dimensione umana tormentata e alla costante ricerca di una dimensione divina salvatrice: un album pieno di fascino, incanto e sovrannaturale magnetismo!
(Luca Zakk) Voto: 8/10