(Dusktone) Finalmente un album di black norvegese di ottima fattura, di quelli con mid tempo ossessivi ed atmosfere infernali. Gli Svartelder si sono formati circa 10 anni fa e solo ora arrivano al debutto (dopo un demo ed un EP entrambi usciti l’anno scorso), ma si tratta di una formazione che in line up vanta ex membri di bands come Carpathian Forest, Den Saakaldte ed In The Wood… confermando un’esperienza la quale si sente, si percepisce netta, dando vita a questo “Pyres”, un album di pregiata fattura, alta resa atmosferica (ricorda il black sinfonico per certi versi) e quella costante sensazione che il serpente infernale strisci tra ogni riff, tra ogni accordo, tra ogni passaggio o cambio stilistico. Oscura e lenta “Guds Helvete”, ricca di evoluzioni. Più tirata, in parte, l’ottima “Ingen Vet Jeg Var…”, canzone con un intermezzo lento ricco di malvagità. Le due parti di “Stygian Macrocosmos” costruiscono un black efficace, letale, catchy ma anche pieno di una intensità viscerale. Coinvolgente “Realm of Breathing Eyes” con le sue parti accelerate, la chitarra intelligente ed i riff ancora una volta seducenti e catchy, sia nelle parti veloci che nei mid tempo. La conclusiva “Devil Of The Flesh” è ancora una volta un mid tempo molto curato, con una performance vocale molto potente. Black elaborato ma efficace. Diretto. Intriso di melodia, la quale rende emozionali e suggestivi tutti i passaggi infernali che la band di Doedsadmiral riesce a concepire e trasformare in musica curata, ben registrata, con ogni strumento deliziosamente esaltato e scrupolosamente curato.
(Luca Zakk) Voto: 8/10