(NoEvDia) Ornias è tornato e niente resterà indifferente al suo nuovo e decimo grimorio. Si intitola “Vortex of the Destroyer” ed è un concetto dannatamente tetro e forse ancor più devastante, nonché fieramente maestoso e spietato. Svartsyn è il black metal in una maniera articolata e infatti i blast beat sono saette che si palesano tra andature in mid-tempo e passaggi con marce sontuose, fiere, anche marziali. Dal punto di vista ritmico c’è una sontuosa varietà in questo album. Le chitarre sono una coltre di gelo tra cui spirano melodie sconquassanti tra Mayhem e Dark Funeral. Ornias è ispirato e esibisce un proprio rituale, nel quale si passa da una foga smisurata condita da bordate telluriche, brutali, non diverse dalle veementi sfuriate dei 1349, fino poi a trame che intrecciano litanie sulfuree e atmosfere da apocalisse o infernali. “Vortex of the Destroyer” sembra essere alla fine del mondo, al momento in cui la devastazione si perpetra senza via di scampo. La produzione dell’album vede suoni graffianti, granitici e tutto sviluppa una potenza inaudita oppure, se si preferisce, un vortice di distruzione.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10