(Gateway Music) Incorniciato da una bella copertina di Felipe Machado Franco, il debut sulla lunga distanza dei danesi Sylvatica è una buona (se non ottima) prova di quello che possiamo continuare a chiamare ‘battle metal’: una letale miscela di folk (o viking, come in questo caso), death, black (abbastanza presente in “Evil Seeds”) e power che discende direttamente dagli Ensiferum e dai Turisas (e ovviamente, più alla lontana, da Bathory). Sbaglia quindi la band, a mio parere, a definirsi semplicemente ‘melodic death metal’, perché così taglia fuori dai possibili fan una larga cerchia di metallari pagani molto interessati a queste sonorità! “Psychopatica” ha tutto al posto giusto: ritmiche quasi black, chitarre quasi death, gli stacchi folk piazzati strategicamente e un tono epico che conquista. In generale, colgo più di una eco degli Ensiferum di “Victory Songs”, a mio giudizio pure molto evidenti, alla fine della scaletta, in “The Sludge Soup”. Ancora più stentorea “Winds of Decay”, mentre la titletrack affianca qualche sfuriata black comunque melodica a tocchi di pagan molto veloce. “God of the Gallows” è una veloce scorribanda strumentale; anche la lunga “Hate Quest” brilla per le parti chitarristiche, mentre “Lucifer” ci dà sotto con il lato più folk e (in parte) scanzonato e ironico del sound. Con la marziale ed evocativa “Sect of Sleep” si chiude un disco molto ispirato e riuscito, che vi consiglio di fare vostro incondizionatamente! Dopo gli Svartsot, a mio giudizio decisamente in calo rispetto agli esordi, la Danimarca offre ancora ottime formazioni attestate su queste sonorità.
(Renato de Filippis) Voto: 8/10