(Dark Essence Records) Terzo split consecutivo che vede protagonisti i Taake in un inusuale concetto che mi piace definire ‘Taake and Friends’. Dopo aver pubblicato nel 2020 collaborazioni con Whoredom Rife e Deathcult (tra l’altro sotto altre etichette… recensioni QUI e QUI) ecco la chiusura di un cerchio, la fine di questa serie di dieci pollici. Una vera chiusura del cerchio che riporta a casa, all’ovile… ed infatti -finalmente- la band di Høst si accoppia con i connazionali e compagni di etichetta Helheim. Lo split ha un sapore strano… quasi una celebrazione dei Taake stessi, i quali propongono due nuovi brani, facendosi poi affiancare dai compagni che, sempre in clima di celebrazione, propongono una cover dei Taake, “Orkan” (originariamente comparsa su “Noregs Vaapen” del 2011), e una specie di cover degli Emperor, “Heksesabbat”, in origine comparsa sul tributo alla band del 2012. I due brani dei Taake sono taglienti, con testi presi dagli scritti dell’autore norvegese Arne Garborg, vissuto a cavallo tra il 1800 ed il 1900; le due tracce rivelano la costante e indomabile indole libertina di Høst, il quale non si pone limite alcuno. Interessanti, invece, le due cover degli Helheim, in quanto “ Orkan” diventa miracolosamente molto diversa dall’originale, con una firma innegabile degli Helheim i quali sembra abbiano scritto o riscritto un pezzo completamente nuovo, inedito, accomunato solo dal titolo identico all’originale. La loro cover del tributo agli Emperor, invece, mette in evidenza il lato violento e old school degli Helheim, ricordando a tutti le origini, evidenziando l’evoluzione nel tempo. Per quanto riguarda i due nuovi brani dei Taake, “Brotne Bein og Mannefall” è un instant-classic, un brano capace di groove, di mid tempo, di headbanging… ma anche di quel black viscerale che la band di Bergen riesce sempre a materializzare impeccabilmente; “Ein Baat i Foss”, invece, vuole unire divagazioni moderne ad un black ancestrale di matrice black’n’roll… impegno nel quale Høst riesce uscendone a pieni voti. Un altro capitolo di black metal, un’altra offerta di black metal vero, puro ed essenziale. Un altra pagina di un grande libro da leggere, in attesa di quel momento nel quale le band non siano più costrette a tenersi occupate con best-of e/o split, in quanto costantemente disperse in giro per il pianeta, tra un palcoscenico e l’altro.
(Luca Zakk) Voto: 8/10