(Rottweiler Records) Fino a ora i macellai di Minneapolis hanno inciso piccole produzioni e infatti “Futility of the Flesh” corrisponde al secondo EP in carriera. Gente votata al brutal detah metal i Taking The Head Of Goliath e dal nome scelto lo si potrebbe forse intuire. Si caratterizzano per sonorità ovviamente cupe, un cantato in growl torbido e oscuro con controcanti in un growl più sanguinante e gore. È il solo Nathan Sherman a occuparsi delle chitarre le quali vivono su distorsioni che ne permettono di distinguere le sue trame e infatti il basso pulito di Luke Renno offre la giusta profondità ai pezzi, il muro sonoro sembra dunque costruirsi tra le linee di quel cantato marcio di Jake Martin con l’abile Steve Reishus a dettare i tempi tra contrappunti ai riff o in simbiosi, accompagnandoli appunto con la sua batteria. Sono solo quattro pezzi “Futility Of The Flesh”, dei quali uno dal vivo, “Neoteric Tribal Barbarism”, ma offrono quella dignitosa istantanea sulle potenzialità di una band che sembra gravitare tra sonorità tipiche e ancestrali del death metal per sospingerle però verso ritmi ben più elevati e scenari sanguinari.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10