(Lupus Lounge) Un punto di convergenza ai due lati ‘dello stagno’. Tchornobog, il progetto americano del nativo ucraino Markov Soroka fa un passo avanti rispetto al debutto omonimo del 2017 (recensione qui) e, nel viaggio verso il nuovo album, fa una sosta pubblicando un mastodontico brano (quasi venticinque minuti) che mette in evidenzia quel percorso, richiamandone con lo stile della copertina (firmata Adam Burke) il punto di origine. Con lui, dall’altra parte di quell’oceano, il britannico G.D.C. (all’anagrafe Gregg Cowell) con i suoi Abyssal, una band più matura con all’attivo ben quatto dischi usciti nell’arco di un decennio. Il brano di Tchornobog, “The Vomiting Choir”, oltre al minaccioso titolo appartiene alle fondamenta del death-black, certo, ma non evita imponenti divagazioni verso atmosfere soffocanti rese ancor più vibranti da tendenze progressive dissonanti, deliziosamente psichedeliche. Anche l’inglese non scherza, con la sua “Antechamber of the Wakeless Mind” che si avvicina alla durata imponente proposta dal collega, lasciandosi andare a tendenze più low-fi, più legate a catacombe putride, miasmi sulfurei ed un generale massacro sonico molto ben curato ma volutamente privo di ritegno, senza comunque tralasciare ipotesi di melodia e parentesi molto più teatrali, nuovamente atmosferiche, provocanti e liturgiche. Cinquanta minuti vibranti, avvolti dalle tenebre, diabolicamente perversi, musicalmente meravigliosamente contorti!
(Luca Zakk) Voto: 8/10