(Onism Productions / Void Wanderer Productions) Lo chiamano ‘psychotic black metal’, ma forse ha più senso chiamarlo black metal con una profonda tendenza avant-garde, in grado di uscire dagli schemi, dalle regole, da qualsivoglia prevedibilità… un po’ come fanno i colleghi DHG o Hail Spirit Noir. Dietro a Teitan si cela solo l’olandese Marquis… ma la complessità stilistica, le idee, le divagazioni anche delle sole linee vocali, sembrerebbero far pensare ad una band composta da una certa selezione di artisti d’alto livello. Qui invece è solo la tumultuosa pazzia di Marquis, la quale si spinge oltre, facendo si che questo secondo disco, questo “In Oculus Abyss”, sia una pregiata opera fatta di tenebre impenetrabili, teatralità decadente, malattia mentale… in una sintesi di filosofia esistenzialista, di black metal contorto e, a volte, di pura sperimentazione musicale. Nove intensi brani, nei quali riff, melodie, improvvisazione e totale divagazione viaggiano in un unico portentoso flusso sonoro, materializzando un mondo incredibile lontano da ogni regola fisica o dimensione temporale nota.
(Luca Zakk) Voto: 9/10