(ATMF) Con i serbi Temple Of Gnosis la musica è solo un orpello alle parole, un utile ed elegante viatico per giungere a dell’altro. Per loro (o lui, boh…) si tratta di vivere la vita destrutturandosi e ricomponendosi come nuovi esseri. Per fare ciò il cammino è lungo e impervio; ecco che la musica è un utile strumento per catalizzare la propria catarsi ed evolversi verso nuove e più alte forme. Ma com’è questo suono, questa colonna sonora del cambiamento? Diciamo che non è Black, nemmeno inteso come musica d’atmosfera. Dopo un’intro recitata si passa a sei brani che alternano mantra recitati a parti suonate, in cui la batteria solamente ricorda il Black, mentre il resto è più assimilabile all’Ambient e ad una certa corrente dello Sludge più moderato, più simile al Doom che al Rock. La voce è gutturale e molto profonda, durante tutto l’album è come una voce fuori campo che impartisce istruzioni per rituali sconosciuti, mentre gli strumenti in toto ricordano molto le sonorità ottantiane. Insomma, per nulla un disco facile, ma assolutamente da provare… Ermetici.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10