(Shadow Kingdom Records) Per il loro terzo album ai Temple Of Void, per quanto mi riguarda, potrebbe bastare la medesima recensione del loro album precedente (qui): siamo nei territori, incontrastati, del death americano, genere assolutamente unico e irripetibile, se non con scialbe imitazioni di matrice europea. Quindi un death molto oscuro e aggressivo, che in parte accantona la tecnica per piegare gli strumenti al servizio della brutalità nuda e cruda. Sei tracce che non rallentano nemmeno per un secondo, ricordando all’ascoltatore, nel caso vi fosse bisogno, da dove arriva il brutal…
(Enrico Medoacus) Voto: 7/10