(Nadir Music) La creatura del genovese Marco Arizzi compie 20 anni, essendo i Tenebrae un’idea concepita nel 2005. Una lunga storia, costellata da una infinità di interruzioni e cambi di line up, che ha visto comunque la pubblicazione -questo compreso- di ben quattro dischi, con un costante cambiamento di genere, sia musicale che scenografico, partendo dal progressive rock del debutto, entrando poi palesemente in ambito metal con il secondo album, “Il Fuoco Segreto” (recensione qui), verso le tematiche più cupe ed apocalittiche del terzo album “My Next Dawn” (recensione qui), il quale ingloba una vasta gamma di spunti, dal black al power… cosa che si perfeziona ulteriormente con questo nuovo lavoro, il quale giunge quasi un decennio dopo la precedente fatica. “Loss” è energetico, è potente, vanta un vocalist -Andrea ‘Keru’ Cherubino- marcatamente grintoso, capace di interpretare con eccellenza sia le parti più heavy/power che quelle più progressive o legate ad una tradizione doom italiana. “Tetraluce” è subito gotica, liturgica, tuttavia grintosa, incalzante e dannatamente tetra, mentre la seguente “Impakt” intensifica il ritmo, diventa una perfetta combinazione tra groove metal, power metal e, perché no, black metal. Melodie irresistibili, sia musicali che vocali, con il doom di “Bet and Die”, un brano che dal doom cresce, invadendo nuovamente i territori del black verso il finale. Stupenda “Freedom”, un brano che porta il mio pensiero ai grandiosi Orne (anzi, qualche accordo direi che sembra proprio fuoriuscire da “The Tree of Life”), altro brano che non conosce confini dentro il vasto range delle sonorità metal. Suggestiva “Epica”, tuonante “Faith”, ipnotica e seducente la conclusiva “Unreachable Moon”, una canzone che si colloca ai livelli dei migliori Avantasia. Irriducibili i Tenebrae, irriducibile il mastermind Marco Arizzi: vent’anni di storia tumultuosa, irregolare, incasinata, instabile… ma, dopo tutto questo tempo, eccoli ancora qui, imponenti, una delle nostre eccellenze italiane, uno di quei nomi che meriterebbero una vasta visibilità internazionale. “Loss” è un disco avvincente, ricco di tecnica, di fantasia, di abilità, di creatività: un disco da sentire a ripetizione, lasciandosi trasportare dalle continue sorprese che emergono, sorprendendo, ascolto dopo ascolto.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10