(Echozone) “Tranceforming” è il nuovo esempio di dark-gothic metal dei Thanateros, due anni dopo “On Fragile Wings”, QUI recensito, con il quale i berlinesi toccano quota sette album in carriera. Ancora una volta i tedeschi ricorrono alla radice della tradizione celtica, infusa in queste sonorità pulite, un po’ smaltate, certamente fresche e dai toni gotici. Il cantante Ben Richter e soci, si sbizzarriscono un po’ in “Tranceforming”, infatti i Thanateros dalla fusione di elementi dark, gothic, Neue Deutsche Härte, Paradise Lost e Moonspell, nonché la componente folk, riescono a rendere ogni canzone una creatura nuova, nata da una provetta in cui il DNA risulta articolato e forse imprevedibile. “Shapeshifter” è la trasposizione in suono della componente ‘trance’ citata nel titolo dell’album. I ritmi ipnotici ma sostenuti, con linee vocali cucite con strofe che vanno su ritmi frizzanti, sono spesso in uso nell’album e diventano più serrati in “Everything Deays” o “Raise Your Voice”, dove poi il violino di Christof Uhlmann emerge incidendo le sue note sul tutto. A proposito di singoli, apprezzabile il lavoro del nuovo bassista Martin Müller detto MarT Møller che non sfigura di fronte al predecessore Chris Ryll. La ballad di turno è “I Hold You” ed è ovviamente seducente. “The Banshees of Kealkil” con alla voce anche Johanna Krins e la melodiosità folk. diventa una canzone manifesto per la band di Berlino. Temastiche pagane, apertamente espresse in “Feel The Fire (Goddess 24)”, completano il quadro concettuale di “Tranceforming”.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10