(Dark Essence Records) Il secondo album del terzo tentativo è una mazzata furiosa, spietata, brutale. E maledettamente oscura! Se il precedente “Born in Thorns” (recensione qui) era possente ma con un (piacevole) feeling thrash, forse un po’ derivante dal sound dei Carpathian Forest ovvero la band precedente dei due chitarristi e membri fondatori, questo “Egocidal Path” (titolo fantastico!) diventa personale, intenso e, per l’appunto, molto oscuro! Il nuovo lavoro è più black, meno thrash, sempre un po’ punk ‘n’ roll… ma anche tecnico, progressivo, fantasioso e molto dinamico! “Blood, Dope and Black N Roll” apre spietata: una furia assassina con drumming creativo, inserti di tastiere drammatiche, chitarre sferzanti ed il singer di origine spagnola completamente posseduto! Ancora dettagli di tastiere avviano con fare epico “Into the Light”, un brano con un mid tempo privo di rispetto… roba che demolisce le vertebre in un costante intelligente equilibrio fra violenza, vibrazioni catchy ed atmosfera vicina al symphonic black. Ottime chitarre, veramente melodiche, sulla marziale “Reflections About Knives”, un brano costruito su arpeggi cristallini, decadenti e decisamente crudeli. La title track offre tempi irregolari, riff che saltano tra il lineare ed il quasi progressivo, mentre le tastiere echeggiano cupe su un cantato tagliente ed estremamente incazzato. Stupenda “I’ll Do It Now” con quelle clean vocals strazianti che si alternano ad una furia mostruosa sferzata da una chitarra a tratti death, a tratti prog/post metal. Oscura “The Diciples”, un brano che comunque offre riff travolgenti ed avvincenti. “Black Metal Alchemist” è micidiale ed ha un groove lacerante, prima della conclusiva “The Oath”, il brano più avvolgente dell’intero album in quanto a violenza, groove, melodie, cambi, atmosfera, accordi dissonanti, teatralità e refrain. La band concepita da Tchort e Bloodpervertor è esplosiva. Loro due sono uniti e decisi nel portare avanti una battaglia che scatena un potenza sonica inaudita. I loro compagni, Tybalt e Ødemark hanno capito bene le cattive intenzioni dei due chitarristi e si sono allineati alla perfezione contribuendo a generare una unica titanica dimensione sonora. Musica intensa: l’oscurità del black, la cattiveria del punk, le prelibatezze tecniche del death, la fantasia del prog. Il tutto con testi profondi che esaltano, con passione animalesca, il racconto di aspetti umani al limite quali disperazione, violenza, depressione e suicidio. Questa è la sintesi del terzo tentativo: il migliore, il più cinico, il più letale. Ed il più puro.
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10