(Steamhammer / SPV) Semplici, basilari, tanto hard rock. The Amorettes sono Gill Montgomery, voce e chitarra, Hannah e Heather McKay, rispettivamente batteria e basso. Le tre scozzesi si ripresentano con un nuovo album, fatto di canzoni percorse da un hard rock creato da riff sia di taglio classico che arrangiati in una maniera fresca e fruibile. Riff immediati che hanno la giusta portata di adrenalina, oltre a ritornelli, come buona parte delle strofe vocali che vanno giù come l’acqua fresca. Ecco, proprio questo è forse l’unico punto debole di tutto l’album, che alcune canzoni non hanno il giusto mordente, per quanto siano poi gradevoli. Come acqua fresca appunto e non come del whisky dell’Islay che ti scarica il suo aroma con forza. Le dodici canzoni di “Born to Break” sanno essere selvagge, proprio come la title track, “You Still Got Rock and Roll”, “High On Your Energy”, ma anche memorabili come “It Want It Bad” (a stretto giudizio personale, forse la canzone migliore dell’album), ruffiane e accattivanti come “Hello and Goodbye”. Lo spirito rock and roll e il suo universale senso di libertà e sfrontata voglia di andare avanti, espressi con quel modo di sfornare riff e accompagnarli in una maniera classica, lo si ha in “Hell or High Water” e “Easy Tiger”. Ogni canzone, a suo modo, lascia un segno, una traccia di se. In alcuni casi è anche il singolo a fare la sua parte. La Montgomery ha una buona voce, i cori funzionano, il suo lavoro alla chitarra poi mette il proprio concreto marchio al sound. Le due McKay sono anch’esse un pilastro nella riuscita dei pezzi, nei quali il chitarrista dei Thunder Luke Morley, ha contribuito con una produzione a dir poco esemplare.
(Alberto Vitale) Voto. 7/10