(Hellbones Records)Per un momento, anzi per circa undici minuti, dimentichiamoci del metal, del rock, di tutto quello che graffia e punge… per concedersi un viaggio nel tempo, per fare un salto nel passato, un salto indietro di diversi decenni, atterrando tra gli anni ’50 e gli anni ’60. Ed ecco che emerge una sei corde eccitante, una batteria pulsante e quel contrabbasso infinitamente eccitante, con quelle corde che suonano come fruste impazzite, quel sound che nessun basso elettrico può o mai potrà regalare. Ma i The Barons 80 non sono una band antica riesumata con un rito voodoo rispolvernado qualche vecchio vinile del secolo scorso… i The Barons 80 esistono oggi e sono la congiunzione astrale di tre musicisti favolosi, devoti al rockabilly, ma con esperienze che coprono moltissimi altri generi, jazz compreso. Il mastermind è il contrabbassista Blasco Mirabella, artista con anche un certo feeling per la sei corde ed una voce provocante. Blasco vanta ad una carriera non trascurabile negli anni ’80, comparendo in tutti i posti importanti, televisione compresa. Con lui il batterista Emilio Catera ed il chitarrista Peppe Gallaro formano un trio frizzante che riesce a dare vita ad un EP principalmente basato su cover dal sapore originale e unico, anche se in qualche modo fedeli alla tradizione. Irresistibile “Shirley” brano del 1958 realizzato in origine da Johnny Fred & the Playboys… un brano che magari non vi punzecchia con il solo titolo ma poi, ve lo giuro, lo riconoscerete dal secondo accordo. “Love Song”, il singolo scatenato dei Damned, qui diventa una perla anni ’50… quasi irriconoscibile ma forse molto più provocante. Pura goduria quel contrabbasso che vibra eccitato sul super classico “Spiderman”, mentre il brano scritto dalla band “She’s the Angel of My Dreams” riporta in vita un’epoca lontana ma per qualche ragione sempre viva e vicina anche ai gusti più moderni. I The Barons 80 si devono essere divertiti un sacco a confezionare questo breve lavoro… un divertimento che sanno trasmettere senza filtri verso l’ascoltatore. Una domanda: ha senso suonare e registrare questa musica nel 2020? Risposta: ASSOLUTAMENTE SI!
(Luca Zakk) Voto: 8/10