(Chaos Music / SelfMadeRecords / Earache Digital Distribution) Nonostante siano in giro da una ventina di anni, non avevo mai sentito parlare dei The D.O.O.D., formazione composta da elementi di diversa estrazione musicale con base a Sarasota, Florida. È infatti impresa piuttosto ardua riuscire a classificare la musica di questo quintetto statunitense, il quale passa con disinvoltura dal groove metal al metalcore, con grandi stacchi melodici, pesanti riffoni monolitici ed accelerazioni thrash, con tematiche che spaziano anch’esse dall’horror a testi maggiormente politici nella migliore tradizione hardcore. “Down The Rabbit Hole” è una lunga intro, dove la chitarra distorta si produce in un pregevole assolo su un tappeto acustico arpeggiato, prima dell’arrembante “Subterfuge”, ideale punto d’incontro tra gli Slayer ed i Killswitch Engage; “The Pentecostal” alterna aperture melodiche ad ampio respiro a parti incalzanti, con linee vocali che mantengono una grande musicalità nonostante si spingano verso il growl. “Chaos For The Fly” coinvolge con la sua ritmica galoppante, ideale per del sano headbanging, con stacchi tipicamente metalcore. Davvero degna di nota è la title track, mid tempo dotata di un groove irresistibile e di un cantato sempre aggressivo, eppure dannatamente orecchiabile. Un album che pur non inventando nulla, suona fresco e godibile, grazie all’abilità della band di muoversi lungo quel sottile filo sospeso tra tradizione e modernità, potenza arrogante e ruffianeria, dove melodia ed aggressività, anziché annullarsi a vicenda, vanno a braccetto completandosi l’una con l’altra.

(Matteo Piotto) Voto: 8/10