(Massacre) Questo nuovo album i The Forsaken se lo sono autoprodotto, affidando poi la masterizzazione a Jens Bogren (Paradise Lost, Kreator e altri). Riprendere dopo nove anni poteva essere dura, ma gli svedesi hanno scelto di fare leva sulle proprie forze e l’esperienza. Il death metal suonato si presenta, come sempre, dinamico, agile e con una buona dose di melodie che pongono la band nel novero di quelle che nel death metal risultano mai troppo spinte o estreme. I The Forsaken hanno trovato spunto in canzoni dall’aspetto melodic, anche se questa volta pare che il tipico timbro del death metal primeggia ovunque. La scuola svedese galleggia in questo sound, l’abilità dei singoli è posta in evidenza e il riffing è come un fiume di acque cristalline: non sono solamente gli assoli a brillare di luce propria, ma tutta l’architettura delle sei corde nell’arco delle canzoni. Pezzi scorrevoli, armoniosi, ma con tratti ben definiti e potenti, i The Forsaken si pongono con sapienza nel mezzo tra l’elemento melodic e la potenza del death metal, giocando su una tensione di equilibri che si definisce canzone dopo canzone. Insomma, bentornato Grabowski e il tuo drumming serrato e sottilmente tecnico. Bentornato Persson, chitarrista rimasto orfano del fondatore Stefan Holm nel 2010, ma adesso ben coadiuvato da Calle Fäldt (ex Feared Creation e Deranged). I due hanno una buona intesa. Ripeto, dopo nove anni non era facile, ma “Beyond Redemption” merita elogi.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10