(Bindrune Recordings) Una strana sensazione di piacere mi pervade ascoltando “Cemetery Paths”, secondo album ad opera degli statunitensi The Glorious Dead. Tre anni dopo l’ottimo debutto “Into Lifeless Shrines” (recensione qui), la formazione proveniente dal Michigan torna con un album al contempo più brutale e melodico, ricco di quei tipici riff old school, così circolari, avvolgenti come le spire di un pitone pronto a stritolare la malcapitata vittima. Dopo il dolce arpeggio acustico dell’intro “Semita Cineris”, tocca a “Horizons of Ash” a prendere a mazzate l’ascoltatore, tra partiture contorte ma maledettamente catchy ed accelerazioni brutali, il tutto sovrastato dal potentissimo growl di TJ Humlinsky. “Gag on Viscera” è massacrante, veloce, ma ricca di cambi di tempo e melodie maligne che richiamano i primissimi Entombed. “Malefic Sepsis” è pura ferocia, in grado di creare feriti sotto il palco in sede live, mentre la title track è decisamente tetra, introdotta da uno scalpiccio sotto la pioggia scrosciante, mentre le campane suonano a morto, il tutto per introdurre un brano decisamente più oscuro ed elaborato, anche se non è certo assente un certo quantitativo di brutalità. In chiusura, “Semita Pulveris” segue lo stesso mood, anche se qui prevale un incedere più doomy. Un album che ti fa godere mentre ti prende a ceffoni, grazie a soluzioni accattivanti che non attenuano minimamente il carico di furia e devastazione profuso.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10