copthejulietm(Autoproduzione) Nuovo album, il secondo, per questo gruppo abruzzese che diventa di fatto alfiere del deathcore di marca italiana. Eppure sintetizzare questo sound e modo di comporre nell’etichetta che definisce il suddetto genere, appare una costrizione deduttiva. Da scariche a sincope di taglio brutal death metal, a spinte centrifughe di natura blackened e da ritornelli stile metalcore a propulsioni semplicemente estreme, quello che conta è che i The Juliet Massacre si assestano su un livello alto in questo nuovo album. “Human Abuse” è un mondo portato alla distruzione dall’essere umano, fautore di una distruttività che la band esprime con estrema precisione e violenza impensabile. Il settore ritmico e più precisamente il drumming, è un martello pneumatico azionato da un meccanismo preciso e perfetto ed è partner ideale di un guitarworking evoluto, progressivo. Sound compatto, ma allo stesso tempo maturo e confezionato con logica e attenzione. La voce è folle, istrionica, qualcosa che muta nei modi. “Human Abuse” non è statico e chi ascolta assiste a una lotta continua e brutale. Tra attacchi djent metal e breakdown più classici, la sensazione di assistere sempre a qualcosa che è parte di un movimento sonoro più grande, superiore e maledettamente trucido e cattivo, è qualcosa che l’ascoltatore vive in ogni istante con “Human Abuse”. Ospiti dell’album Julien Truchan dei Benighted, Radim degli Spasm e Alessandro Falà dei Sawthis.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10