(Autoproduzione) “Beatdown Deathcore” è il modo in cui qualcuno (credo chi li rappresenta, il loro management) ha definito il sound dei The Last Shot Of War. In buona sostanza sono una band deathcore e convengo che il loro è molto “rumoroso e brutale” e comunque mi sembra ben espresso. I belgi sono alla quarta release dal 2009, e “Piece of Hate” è il secondo album. La band si profonde in una serie di pattern ritmici frenetici, continui e che alzano e diminuiscono le velocità creando dei tappeti robusti. Il riffing possiede delle distorsioni roboanti. Insomma, chitarre che ruggiscono e menano mazzate, sotto il continuo growl di Zeghers Jérémiah, il quale ben lo vedrei a cantare in una band di puro death metal. Molto spesso i nascono nei pezzi passaggi di un death metal brutale o comunque estremo, sia nei breakdown che nelle fasi più smodate, ma gli attimi in cui i TLSOW si esibiscono in qualcosa che non sia un canonico deathcore sono tanti e si ripetono in tutte le canzoni. “Piece of Hate” appare come il risultato di una crescita che la band belga credo abbia avuto in quattro anni, ottenuta anche misurandosi su diversi palchi europei. Un album consigliato anche a chi è un abituale consumatore di puro death metal.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10