(Riff Records) Quando “Bedsores” apre questo lavoro in modo soffuso, le note riportano alla mente gli spettri della psichedelia di “Ummagumma” o le divagazioni acide dei Kyuss. Oltre 5’ di gelo e poi esplode l’aggressività rock, per superare in totale i 10’. “GameOverIsAnOpinion” è il primo assalto crossover, con la stessa attitudine saranno “Hellvetica”, “Masters of the Universe” e altre. Fondamentalmente è un’oscillazione tra il metal e il rock la musica dei The Little White Bunny, ma c’è l’eccentricità dei Faith No More di una volta, le pallide riprese del mathcore, del rock più robusto e spietato (“She Wants It”, “Love” e non solo). C’è l’ironia, la voglia di rompere schemi e tentare, nonostante la tanta carne sul fuoco, di impostare un sound proprio e uno stile netto. Atto pericoloso questo, perché avrebbero potuto sbagliare viste le diverse attitudini, ma non accade. L’istrionica voce di Matteo “Yomo” Jamunno lavora duramente e bene, la batteria Stefano “The Law“ De Zanet è a al centro di tocchi rock, jazz e metal. Le chitarre di Thomas “Tomoski” Righetti cuciono trame diverse, ma di una fattura ben rifinita, insieme al contributo di Michele “Mike” Orlandi. Tutto si incastra a meraviglia e la personalità della band del Trentino Alto Adige erompe in ogni secondo che passa di queste 13 canzoni adrenaliniche.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10