(Massacre Records) Ci si perde delle divagazioni prog e rock di questa favolosa band americana, capace di esprimere arte con energia e stile, con eleganza e fantasia, offrendo brani lunghissimi ma anche incredibilmente brevi, un po’ riscrivendo le regole tipiche delle offerte discografiche. Rock, prog, fusion, alternative… il tutto dentro brani costruiti con una tecnica incredibile, con una livello artistico spontaneo ed ispirato capace di portare a momenti estremamente heavy o a parentesi atmosferiche che sfiorano l’ambient. In questo labirinto di sonorità contorte e sostanzialmente oscure, dentro questa imponente ora e quaranta di musica senza confini, i contenuti lirici esplorano la decadenza della nostra specie, ovvero salute mentale, disagi ed ingiustizie sociali, abuso, dipendenza, isolamento, disperazione: ma anche tutto questo lato sostanzialmente negativo dell’essere umano ha il suo fascino, la sua misteriosa ed accecante bellezza la quale il quartetto di Boston riesce ad esaltare in maniera incredibilmente coinvolgente, prima di smantellarla, scomporla, cercando di ricostruire tutti i danni provocati, tornando ad un equilibrio, ad una pace interiore, alla vera passione, al totale recupero, all’uscita di qualsivoglia tunnel, attraverso l’impenetrabile oscurità, verso quella nuova luce.
(Luca Zakk) Voto: 9/10