(Heavy Psych Sounds Records) Dalla copertina fino nel profondo del suono echeggia quell’atmosfera arida, quel dannato deserto, quelle cavalcate nel mezzo del nulla, quelle notti davanti al fuoco, vicino al torrente, il sottofondo reso vivo dallo scorrere dell’acqua e dal verso di innumerevoli animali liberi e ribelli. Composti da membri dei Black Rainbows, in particolare il front man Gabriele Fiori, i The Pilgrim sono un’altra incarnazione artistica, sono una diversa dimensione nella quale spazio e tempo si fondono, dando vita a quell’unione tra chitarre elettriche ed acustiche, quelle percussioni, quei banjo e tutti quegli strumenti più vicini alla musica country, all’americana, al blues. Un viaggio che parte con la geniale “Mexico ’84”, capace di essere polverosa ma anche psichedelica, quasi inglese e settantiana. Deliziosa ed emblematica “Sitting Down On The Porch”, irresistibile la lunga “Obsessed By The West Part I, II, III, IV”. La voce di Gabriele quasi esce con genialità dall’impostazione folky di “Lion” e “Fool Around”, mentre esplode una forma di inquietante allegria con “Riding The Horse”. Contorta “Cuba”, introspettiva “Secrets In The Kingdom”, mentre “I’m Just Scared” va oltre: è rock, un po’ grunge, è malinconica, è provocante. Vibrazioni con “At Your Door”, sognante “Sounds of the Night”, mentre la conclusiva “Waiting For The Sun” torna ancora a fantasticare verso una destinazione, verso un futuro, verso un domani, partendo dal quel punto fisso chiamato ‘oggi’. Con ben quattordici tracce, tutte scorrevoli, tutte quasi spensierate, questo disco conduce davvero dalla terra al cielo, andata e ritorno. L’unica cosa che non è ben chiara, per fortuna, è il percorso scelto per questo viaggio: le scorciatoie non esistono, il percorso più breve è noioso… quindi rimane solo la libertà, l’avventura, la mancanza di scadenze temporali. Un viaggio senza mete, con un sola sola tappa… un viaggio da affrontare con la mente aperta e con i The Pilgrim come irrinunciabile colonna sonora!
(Luca Zakk) Voto: 8/10