(Gain Music/Sony) Ecco una di quelle band che per qualche motivo non ho mai seguito. E riconosco di aver sbagliato! Il quartetto svedese, ormai al decimo anno sulla scena, vanta molta esperienza, stile, abilità, gusto e questo sesto disco è un piccolo capolavoro di heavy metal melodico, capace però di toccare vari altri stili, dando origine ad un insieme di dodici canzoni estremamente efficaci, ricche di tecnica ma catchy, destinate ad essere ricordate… ad essere cantate dall’ascoltatore! Durante la riproduzione dell’album si percepiscono diversi cambi di stile, rimanendo comunque in linea con il tema centrale, rivelando quindi l’ampia visione musicale che la band riesce a concentrare nel proprio sound. Apre “Before I Die”: quasi Royal Hunt, con componenti sinfoniche interessanti, assolo micidiale e una progressione coinvolgente. “House Of Cards” invece si orienta più su un hard and heavy ricchissimo di melodia. La ballad “The Greatest”, carina ma senza picchi precede “Crack In The Wall” che è un’autentico pezzo forte! Il feeling Royal Hunt rimane, ma ci sento anche i vecchi Conception (ricordate “Parallel Minds”?), il tutto concentrato in un hard and heavy travolgente, memorabile, anthemico, anche grazie ad un ritornello superbo ed una performance del singer decisamente sopra la media. “(What The Hell) Baby” è penetrante, impossibile da ignorare, impossibile da scordare! Ritmica calzante, con un tempo eccitante, ancora una volta linee vocali molto belle -questa volta aggressive- che danno origine ad una canzone hard rock evoluta, resa intensa, complessa … quasi sullo stile di SixxA.M. Con “Everything” abbiamo un pezzo glorioso da mega concerto, forse il pezzo perfetto per chiudere uno show lasciando il pubblico in puro stato di esaltazione. “Stop” torna ancora ad uno stile SixxA.M., offrendo musica di qualità sviluppata su una ritmica esaltante ed un ritornello… pericoloso! “Need To Believe” – forse a causa del titolo- ma oltre a ricordarmi i Royal Hunt (e chiarisco: detto da me è un grande complimento!) mi vengono in mente -con immenso piacere- gli svizzeri Gotthard, solo che qui non c’è solo dell’ottimo hard rock, ma trasuda il prog, il teatrale, l’intenso e coinvolgente. ”Alive” è altro pezzo glorioso che precede la grinta hard rock di “Life Without You” dove c’è ancora una volta un grande ritornello! “Creator and Breaker” spazia nuovamente su vari stili ed è una canzone che potrebbe essere stata composta con una collaborazione tra grandi band hard, heavy and prog! La conclusiva “Borderline” è un concentrato di grinta e melodia e chiude un album veramente ottimo, gustabile in qualsiasi occasione, il quale -prestando la dovuta e meritata attenzione- non mancherà di sorprendere, regalare dettagli curati, intelligenti e veramente ben costruiti.
(Luca Zakk) Voto: 8/10