(Century Media Records) Ne ha fatta di strada Taylor Momsen, la bambina protagonista del film natalizio “Il Grinch” con Jim Carrey. All’epoca aveva sette anni, l’inizio di una carriera che l’ha portata a fare anche la modella… ma è assolutamente la voce il suo grande dono, una voce che con i The Pretty Reckless trova lo spazio che merita. La band è una sua creatura, fondata quando era poco più che adolescente, giungendo rapidamente al successo ed arrivando ora al quarto album. Un quarto album sofferto, doloroso, pieno di emozioni scaturite da quello che è successo dopo la pubblicazione del terzo lavoro, “Who You Selling For” del 2016; La storia infatti racconta che nel 2017 la band era come al solito in tour, opening act per i Soundgarden… quel tour dannato che vide Chris Cornell togliersi la vita la notte dopo il concerto di Detroit. L’evento scosse profondamente i The Pretty Reckless, i quali cancellarono le altre date e si isolarono, ritirandosi dalla vita pubblica tipica di rockstar a cavallo di una carriera intensa e promettente. Ma ‘non c’è pace per gli empi’ e la dannazione del rock infierisce nuovamente meno di un anno più tardi, con la morte in un incidente motociclistico di Kato Khandwala, produttore della band, co-autore della loro musica, quasi il quinto membro oltre che, ovviamente, carissimo amico. La salita iniziava a diventare sempre più ripida… e quel rock’n’roll maledetto ti porta su brutte strade, verso dipendenze dalle quali è faticoso uscirne. Ma il rock’n’roll è tanto maledetto quanto benedetto: può uccidere ma offre anche redenzione… una redenzione che ha permesso al quartetto di tornare sui binari iniziando a lavorare a questo nuovo album, il quale riflette e lascia sfogare tutte le emozioni ed i sentimenti che sono esplosi nella recente storia del gruppo. Ed ecco che “Death by Rock and Roll”, titolo tanto esplicito quanto emblematico, detona con fragore, con energia, lasciando che la band sputi fuori tutti quei fantasmi, verso una guarigione, verso una nuova esistenza. La title track in apertura, anticipata dal rumore dei passi di Kato, è un heavy blue scatenato che celebra la vita e la morte dell’amico. E per continuare sulla scia degli addii, ecco che i tempi irregolari di “Only Love Can Save Me Now” vedono ospiti Matt Cameron & Kim Thayil dei Soundgarden. Potente e rockeggiante “And So It Went” (feat. Tom Morello – Rage Against The Machine, Audioslave), un brano tagliente con un ritornello micidiale. Intima e introspettiva la bellissima “25”, un brano oscuro, lacerante, celebrato dalla voce superlativa e rabbiosa di Taylor. Favoloso il feeling settantiano di “My Bones”, stupende chitarre acustiche sulla delicata e suggestiva “Got So High”. Inquietudine con l’intro giocoso ma spettrale di “Broomsticks” il quale porta al rock vintage e pungente di “Witches Burn”. Poderosa la ballad “Standing At The Wall”, ricca di senso soul-rock “Turning Gold”, nostalgica “Rock And Roll Heaven”, prima della favolosa e conclusiva “Harley Darling”, un pezzo southern, chitarra acustica ed armonica, una canzone che guarda avanti con un consapevole ottimismo ricco di malinconia, di addio… l’addio definitivo all’amico Kato (“…Oh, Harley darling, you took my friend, you took everything and now I’m alone again…”). Una band che ha raggiunto un certo apice, cadendo poi negli abissi, ma sapendo successivamente risalire con impeto, gloria, orgoglio, accettandosi, rinascendo e puntando al futuro, abbracciando quello che verrà dopo aver salutato definitivamente quel che è stato. La morte per mano del rock’n’roll diventa rinascita, diventa reincarnazione. Diventa quella redenzione.
(Luca Zakk) Voto: 9/10