(By Norse Music) Dalla Norvegia, John Stenersen dei Bergtatt (ma anche Wardruna e Ulver) e Anders Odden di Cadaver, Order, Ulvehunger (oltre un passato come session per Celtic Frost e Satyricon, tra gli altri, e una partecipazione nei Me and that Man) si incontrano l’anno scorso all’Inferno Festival di Oslo e concepiscono dimensioni sonore non convenzionali; ci provano, inventano, creano… fino a quando li raggiunge il percussionista Birger Mistereggen (un ruolo con i timpani nei Dimmu Borgir in passato, oltre che ricercatore accademico di strumenti popolari norvegesi), ed ecco che nasce una modern folk band per scolpire un suono che possa esplorare l’intersezione tra le antiche tradizioni norvegesi e il minimalismo moderno, dando vita a paesaggi sonori oscuri, meditativi e capaci di amplificare la percezione della mente. Per Anders Odden è un distacco dalle sonorità estreme che hanno caratterizzato la sua carriera nel mondo death e black: nel 2020 un grave problema di salute cambia la sua visione della musica, portandolo a riflettere sulla sua vita intensa fatta di tour estenuanti e sul desiderio di abbracciare sonorità più personali, terapeutiche e meditative, godendosi la magia del viaggio anziché l’epilogo rappresentato dalla meta. Progressioni folk dal sentore ossessivo, tribale, ipnotico, minimalista in modo complesso, intenso in modo naturale e suggestivo. I tre brani si materializzano nell’etere, evolvendosi, crescendo, diffondendosi nell’aria ed inglobando tutto quello che c’è attorno, trascinando l’ascoltatore dentro una sorta di rituale, di ambientazione misteriosa, seducente, rigorosamente notturna, in un ambito arcaicamente psichedelico. Con strumenti fatti di legno, The Third Circle esalta una musicalità derivante dalla natura, fatta per la natura, che può essere diffusa solo nel nome di madre natura; suoni ricchi di passato, intramontabili verso il futuro e tuttavia sia eterni che senza tempo; un EP meditativo, sensoriale, spirituale, intimo, profondo… la sintesi dell’essenza più pura, l’ispirazione suprema derivante dal fascino dei paesaggi nordici, per potersi inoltrare in un cammino introspettivo, fatto di spazi illimitati visibili solo ad occhi chiusi.

(Luca Zakk) Voto: 9/10