(Aural Music) Si sono formati nel 2011 in Romania e, prima di questo debutto, hanno pubblicato solo un EP cinque anni fa. I membri? Gente che è o è stata attiva in vari act dell’underground del loro paese. Premesse scadenti? Forse. Ma “Stardust” è una cosa pazzesca! Con la produzione di Edmond Karban (Negura Bunget) e la copertina di Costin Chioreanu (Ulver, Arcturus, Enslaved, Arch Enemy), queste sette tracce risultano innovative, sconvolgenti ed estremamente magnetiche. Capacità compositive elevate per dare vita ad un metal progressivo che non si pone limiti, risultando alla fine pesante, atmosferico, vagamente settantiano, suggestivo, romantico, oscuro… spaziando proprio negli ambiti dove Arcturus, Ulver o Opeth hanno osato infilarsi. Con un vocalist fantastico, molto simile al clean di Pasi Koskinen (ex Amorphis) le traccie sono tecniche, sensuali, taglienti, pungenti ed infinitamente curate, offrendo spazio anche a suoni non convenzionali nel contesto prettamente metal, aprendo senza indugi verso scenari sperimentali. Provocante “Universus”, suoni coinvolgenti che lasciano spazio ad una resa potente, un metal incisivo irresistibile con qualche dettaglio dal sapore epico. Esempio di tecnica e sonorità avant-garde con “Pathways”, brano dove il singer rivela tutte le sue ottime capacità. Duale “Planes of Creation”: nella prima parte è dolce, melodica, ricca di pathos… per poi esplodere in qualcosa che attinge a piene mani da death e black metal, portando di nuovo alla memoria proprio gli Amorphis. Fa sognare “Universe is Burning”, mentre “Melting Skies” ricorda la magia degli album con Pasi della band finlandese appena citata. Un disco intenso. Da un punto di vista non è originale, in quanto preleva idee da varie bands note… ma il risultato, l’insieme finale, crea una vibrazione tutta personale, che non nasconde nemmeno quel suono ricco della suggestione tipica del paese di origine. Ci hanno messo un sacco di tempo… ma questo debutto ne vale la pena! Speriamo sia solo il primo album…
(Luca Zakk) Voto: 8,5/10