(Alma Mater Records) Quando si parla di thrash/death proveniente dal Brasile è cosa sacrosanta e giusta aspettarsi una cospicua razione di mazzate senza pietà; se poi uno dei musicisti coinvolti risponde al nome di Jairo ‘Tormentor’ Guedz, allora ci troviamo al cospetto di un personaggio leggendario della scena. Il signore in questione, insieme a due imberbi fratelli di origini italiane, ha preso parte alle registrazioni di “Bestial Devastation” (1985) e “Morbid Visions” (1986), rispettivamente EP ed album di debutto dei Sepultura, due lavori che, nonostante la produzione scadente, le chitarre scordate ed il drum kit spartano, hanno assimilato la lezione impartita da Sodom e Kreator, alzandone ulteriormente l’asticella della brutalità. Ora, mentre i fratelli Cavalera stanno girando il globo riproponendo questi classici, il buon Jairo ha pensato bene, nel 2020, di creare una propria band e ripartire da quel sound che ha contribuito a plasmare. Questo secondo full length si differenzia dal debutto “Antichrist Reborn” per un taglio maggiormente aggressivo, privo sia delle sporadiche influenze melodeath che ogni tanto facevano capolino, sia dei rallentamenti oscuri a-là Celtic Frost. I brani qui presenti sono votati alla devastazione più selvaggia, a cavallo tra i Sepultura di “Schizophrenia”, primi Slayer, Venom, Sodom… le influenze esibite sono evidenti ed i Troops Of Doom non fanno assolutamente nulla per dissimularle, eppure si sente chiaramente che queste sonorità sono parte del DNA di questi musicisti, rendendo entusiasmanti e credibili composizioni che, se proposte da altre formazioni suonerebbero forzate o revivalistiche. Non mi soffermo sui singoli brani, né avrebbe senso fare il track by track per un album che va gustato per intero. Se avete nostalgia dei Sepultura con Max e se amate il thrash/death di fine anni ’80-inizio anni ’90, “A Mass To The Grotesque” è un album a cui non potrete rinunciare.
(Matteo Piotto) Voto: 9/10