(autoprodotto) Trio rock danese con un nome provocante, anzi in contro tendenza, un po’ per la scelta della parola ‘album’ nel moniker, un po’ per quel bianco… solitamente all’opposto dei colori del rock. Ma loro non fanno rock violento, non suonano metal, non offrono sonorità drammatiche, piuttosto con il loro folk indie/rock percorrono un viaggio introspettivo tra paesi e culture, tra emozioni e sensazioni, un cammino profondo in quella contorta magia che ci rende, nel bene e nel male, esseri umani. “Switzerland”, dopo un inizio indeciso, si lascia andare ad una melodia favolosa, delicata, quasi struggente nella sua luminosità accecante. Sognante e stuzzicante la breve “Malibu”, divertente “The Corridors”. Incalzante la bellissima “Just For Us”, vibrazioni positive con “Lighthouse”, profonda e avvolgente l’ipnotica “Never Swim for Shore”, prima dell’intimità della conclusiva “The OLED Sun”. Con un ventaglio sonoro ampio e diversi stili vocali, “Borders” offre una mescola di brani pulsanti, riflessivi, soft e pungenti. Otto nuove canzoni che ti riscaldano una giornata uggiosa, che ti accompagnano saltellando in una giornata soleggiata. Otto nuovi brani, otto nuovi amici sinceri e senza secondo fine, otto nuovi compagni di un bellissimo viaggio.

(Luca Zakk) Voto: 8/10