(Napalm Records) Per una band che gestisce anche una sua label personale, una band che ha pubblicato anche in forma indipendente… è tanta roba passare da una Nuclear a una Napalm… specie ‘rompendo’ la sequenza della trilogia, con i primi due capitoli (qui e qui) con la precedente etichetta… e il terzo e conclusivo con la nuova. Terzo capitolo, dicevo e -ve lo assicuro- in giro leggerete di tutto… ormai i commenti e le opinioni sui Therion sono talmente tanti e variegati da poterci scrivere un’enciclopedia. Proviamo a fare una analisi un po’ diversa, non prevenuta e tanto meno acciecata dal fanatismo. Prima di tutto “Leviathan III” sembra la solita roba. SEMBRA. Lo ascolti due o tre volte e sono le stesse canzoni dei Therion, quelle da “Theli” in poi insomma. Tanti riff metal classico, ben concepiti ed arrangiati, esaltati da quella componente sinfonica, corale e teatrale che i cantanti riescono ad iniettare… esattamente come negli ultimi trent’anni… cosa alla quale Christofer Johnsson non rinuncia. La solita roba, le canzoni che ‘i fans vogliono’… vero… ma si tratta di brani così complessi da esser difficilmente classificabili: un ascolto distratto li collocherebbe a casaccio tra le altre canzoni che la band ha pubblicato in tutti questi anni… ma ascoltare Therion significa andare oltre le semplici apparenze. Prima di tutto c’è la galassia dei testi, contenuti tutt’altro che scontati o ovvi, con la ricchezza della varietà linguistica, tanto che pezzi come “Duende” sono cantati in spagnolo. Musicalmente, tuttavia, c’è molto da scoprire: il folk, il metal, il sinfonico, il teatrale. La parte iniziale di “What Was Lost Shall Be Lost No More”. Il folklore gitano di “Duende”. Il growl che appare in brani come la opener “Ninkigal”, la potenza esaltante di “Ruler Of Tamag”, la provocazione dinamica dell’irresistibile e possente “Ayahuasca”. Christofer Johnsson, come suo consueto, vi spiega attraverso i suoi canali social ogni brano, ogni sfaccettatura del disco, ogni significato o retroscena… ma volete davvero un consiglio? Ignoratelo. Ignorate Christofer e ignorate ogni recensione o opinione. Ignorate questo stesso testo. Davvero, premete PLAY e lasciatevi andare, completamente. Cos’è “Leviathan III”? Immaginatevelo come un lunghissimo “Land of Canaan”; pertanto, o non avete idea di cosa io stia parlando… ed in tal caso questo album non fa per voi… oppure avete capito al volo tanto da ritrovarvi a desiderare, ad esigere, ad ambire anche a questo terzo avvincente capitolo… il diciannovesimo album dei Therion!
(Luca Zakk) Voto: 10/10