(Rockshots Records) Debutta questo stravagante trio di metallers greci! A dire il vero i Thirty Fates sono una nuova band solo per quanto riguarda l’attuale folle incarnazione, visto che si tratta di gente ormai sulla scena dalla fine degli anni ’80. Prima si chiamavano Metal Invaders, per poi cambiare a favore di Black Fate, un moniker che ha tenuto banco per venti anni, quattro dischi, l’ultimo dei quali uscito l’anno scorso. Alla radice di questi progetti i due fratelli Tzintzilonis e l’amico Stelios Papakostas, tre artisti, amici e compagni, tre personaggi che hanno trascorso anni suonando nelle bands dello stesso giro underground, dividendo e incrociando le proprie strade numerose volte. Con i Black Fate la gente è andata e tornata, uno dei due fratelli -Elias- aveva mollato tempo addietro… ma alla fine quella sincera unione ha vinto su tutto, così come la necessità di far tornare nei ranghi il potente vocalist Stelios. Ecco quindi un nuovo nome necessario per quella necessità di riformare la band da zero, per quella sete di suonare musica assieme. Un passo compiuto con spontaneità… partendo semplicemente dalla nuova registrazione di un loro vecchissimo demo e l’aggiunta di una manciata di altrettanto vecchie canzoni sfuse ed inedite… scolpendo il percorso verso un vero album, questo debutto, questo circo malato che fin dalla copertina, passando per l’immagine degli artisti e arrivando dentro la musica… sembra uscire da una dimensione apocalittica deviata, malata, assurda capace di rappresentare uno scorcio di umanità, con tutti i suoi problemi e bisogni, la spasmodica ricerca interiore, la società che cerca di scolpire ed influenzare… e controllare. Dopo una introduzione che trascina dentro questa dimensione onirica fatta di maschere esagerate, eccoci davanti a otto brani di vero metallo, metallo diretto, metallo schietto; la scuola è quella dei classici, ma con un tocco personale che offre spunti power ed una bella tendenza di modernità in stile prog/symphonic come suggerito dalle ottime tastiere che accentano e supportano i bellissimi cori, oltre ad offrire vere e proprie ambientazioni travolgenti. In questa specie di remake degli albori della carriera, i Thirty Fates suonano maledettamente attuali, potenti, efficaci… nessuno potrebbe mai pensare che questo materiale risale agli inizi degli anni ’90! Non sono solo i tre ragazzi a credere nell’idea… visto il coinvolgimento degli interessanti ospiti! C’è la voce femminile di Angel Wolf Black sulla potentissima “Indifferent People”, la voce di Dennis Triantafillidis sull’incalzante “Sign of Rebellion” e il grande Tim Ripper Owens sul favoloso heavy metal di “Be Free”! Metallo. Tanto metallo. Voci favolose con linee vocali immense… come dimostra il singolo “Just For A Little”. Chitarre che fendono come spade in battaglia, un basso che frusta senza ritegno supportato dal drumming incisivo di Nikos Tsintzilonis. La band, timidamente, dichiara qualcosa come ‘Speriamo vi piaccia la nostra musica… crediamo valga la pena darci un’ascolto’. Io aggiungo: ‘ok, ma fatelo a volumi illegali e a ripetizione. Vi garantisco che non ve ne pentirete!’
(Luca Zakk) Voto: 8/10