(Chaos Records) Il plotone trevigiano votato al black metal che prende nome da un termine greco traducibile come ‘sacrificio rituale’, ritorna con un album che celebra il genere musicale secondo i fasti degli anni ’90. Sound oscuro, molto, con accenni di stile e strutturali in stile Darkthrone e Mayhem, “Islands in Cosmic Darkness” è una dimensione nella quale le tenebre avvolgono ogni singolo pezzo. Base ritmica solida che segue le variazioni e andature, mentre le chitarre dai toni molto cupi sono votate alla tecnica del tremolo che pervade anche i migliori riff e le melodie più significative. La band di Cavaso Del Tomba pesca il meglio in fatto di arrangiamento e attitudine dal black metal della sua forma migliore, dei suoi principi d’esordio. “Islands in Cosmic Darkness” non cede alla modernità eppure quell’alone di oscurità che lo circonda filtra ogni elemento, melodia, ogni arrangiamento ed evita che il tutto suoni datato o già sentito.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10
(Chaos Records) Mannaggia agli apostoli, i Thysia sono davvero ispirati se si tratta di fare del black diretto vecchio stampo. Con deboli reminiscenze dei Celtic Frost più primordiali, ma decisamente più selvaggi e meno ragionati rispetto a questi ultimi, i nostri filano che è una meraviglia, tra riff taglienti e batteria simil mitraglia. Me li vedo a suonare in qualche disgraziato locale diffondendo il verbo nero con devota adorazione. Otto tracce in cui il black si fonde leggermente con riff decisamente più thrash e orientati al metal propriamente detto, con un piacevole equilibrio tra vecchia scuola e influenze vaghe e di sottofondo, in cui si può percepire la personalità del gruppo e la voglia, perché no, di sperimentare… Cosa che nel black, se fatta bene come in questo caso, è sempre gradita.
(Enrico MEDOACUS) Voto: 7,5/10