(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Dopo un sacco di anni dal debutto (2017, recensione qui), dopo uno split vecchio di cinque anni con i connazionali Cepheide (qui), torna questa one man band ora cresciuta verso la dimensione di duo, grazie alla collaborazione con Sotte (Sarah L. Kerrigan, anche con Bovary e Neant), la quale prende possesso del microfono garantendo una dimensione sonora completamente differente rispetto al debutto; all’epoca cantava in forma scream straziante il mastermind Mick, ma la voce e le lyrics di Sotte portano il tutto verso a un livello estremo, tanto raccapricciante quanto letale e musicalmente perfetto per quei riff taglienti ed atmosferici che infestano il sound spaziale di questo “Emprise”. Gli scream strazianti di Sotte, infatti, sono un sublime accento ad un incedere musicale possente, decisamente cosmico, a tratti marziale, tanto estremo quando cadenzato, come dimostra la favolosa ed impetuosa “Cavalière de Feu”. Decadente, ma seducente e provocante “Poussière Mortifère”, ipnotica e suggestiva “Disparais, Soleil”, drammatica e spesso imprevedibile la conclusiva e a tratti epica “Fils Sacré”. L’oscurità dell’animo umano con una ricerca interiore drammatica sembrano appartenere al passato stilistico dei Time Lurker: il 2024 è per loro stimolante, diventa uno spunto, diventa un viaggio dentro l’umanità più profonda e terribile, attraverso ogni tormento e sofferenza della vita, crescendo dalla radice del dubbio, verso una sofferenza che alimenta l’auto-interrogazione, evolvendo poi verso la risposta, la soluzione, la totale ed irremovibile auto determinazione. Cinque brani, oltre mezz’ora di ricerca interiore, spirituale, carnale, esistenziale: “Emprise” osa spingersi oltre, pretende di uscire dagli schemi, esige violare confini musicali troppo ristretti e limitanti, lasciandosi andare a qualsivoglia regola melodica dettata dal cosmo più remoto, freddo e silenzioso.
(Luca Zakk) Voto: 9/10