(I, Voidhanger Records) Todesstoß, questo progetto del poliedrico artista Martin Lang è inarrestabile. Se il precedente “Hirngemeer” (recensione qui) era “Fuori dai confini. Ad un livello musicale che ormai poco ha a che fare con la musica stessa”, questo nuovo lavoro persevera sull’assurdità, ma con una marcata tendenza ritmica, rituale, funebre, decadente, opprimente. Questa volta c’è anche un vocalist (Flesh Of L.) ed un ottimo bassista (Euer Gnaden, non semplice player ma autore di tutte le ottime linee di basso) e di conseguenza la dimensione globale si espande. Pur rimanendo deviata, malata, psicotica, il tutto con un labirinto di scenari destabilizzanti e urla psicotiche. Scenari che sono anche black assurdo, doom mistico, puro orrore, visioni sconvolgenti, picchi emozionali, vita che muore passando per lo stato larvale. La copertina, tra l’altro, anticipa i contenuti perversi: proviene da una foto scattata dall’artista durante il rituale del Totensonntag, una festa religiosa tedesca che celebra i morti, nella quale si vede una entità deviata che con uno scettro preleva gli ultimi residui di energia vitale di un essere umano morente. Il mio pensiero non è cambiato rispetto alla precedente release: se siete stati prematuramente privati della lucidità, del senno ed di un minimo di logica umana… allora questa unica title track di oltre quarantacinque minuti potrebbe… eccitarvi.
(Luca Zakk) Voto: 9/10