(Svart Records) Dopo un debutto omonimo, un seguito di altrettanto inesistente fantasia per un titolo attraente. Ma per i Tombstoned non sono certamente i contorni quelli che contano, non sono l’immagine, la copertina o altri dettagli. Qui conta la musica, l’impegno e la passione di questi finlandesi nello scolpire il loro doom minimale ma coinvolgente. Rispetto al precedente lavoro, questo “II” è meno etereo, meno fumato, decisamente più rock, più doom, più carico di riff. Anche la struttura delle canzoni è cambiata: se il debutto offriva quasi cinquanta minuti su sei brani, qui ci sono dieci minuti in meno con un brano in più, evidenziando forse una ricerca di fruibilità per l’ascoltatore, di minore deviazione mentale e più appetibile ascolto in generale. Questa semplificazione si sente anche negli arrangiamenti, questa volta più diretti e immediati, cosa che tuttavia non toglie gusto ai brani, i quali vantano sempre quell’atmosfera un po’ mortale, un po’ pessimista, un po’ decadente ben evidenziata da tempi lenti o medi, singing malato e aggiunte di strumenti o effetti molto interessanti e suggestive. Sporca “Brainwashed Since Birth” (dove ci sento quelle tracce di Hawkwind già percepite nel debutto). Doomy e priva di luce “Time Travels”. Molto catchy “And I Told You”. Vagamente vintage “Haven’t We Seen All This Before”. Pesante “You Can Always Close Your Eyes”. Se due anni fa eravamo sul drogato, euforico, etereo e senza meta, con “II” l’impostazione è più immediata, spiccia, esplicita. Una condanna senza sconti e senza alcun tipo di antidolorifico che ne allevii la crudeltà.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10