(Battlegod Productions) Era da diverso tempo che Tony Martin, cantante, non pubblicava un lavoro solista. Era il 2005 quando pubblicò il secondo lavoro da solista intitolato “Scream”. Noto soprattutto per i suoi trascorsi nei Black Sabbath tra la seconda metà degli anni ’80 e gli anni ’90, Tony però ha da sempre mostrato una certa versatilità di stile, oltre a distinguersi come polistrumentista, andando a mettere la propria firma anche in progetti non necessariamente heavy metal. “Thorns” è stato registrato con Danny Needham, batterista anche nei Venom, Magnus Rosen, bassista per Hammerfall e Jorn, Scott McClellan, un chitarrista che si è dato da fare per diversi musicisti nonché membro di una band tributo ai Pantera – infatti in qualche canzone alcune linee chitarristiche ricordano qualcosa di Dimebag Darrell per “Thorns” – inoltre in questa occasione è anche coautore. Un altro collaboratore per l’abum, al basso, è stato Greg Smith (Alice Cooper, Rainbow, Blue Öyster Cult ecc.). Tony Martin è vocalmente e stilisticamente in piena forma. La sua voce si eleva, tocca punte importanti e tiene vibranti toni e interpretazioni, seguendo un suo cammino mentre la musica, soprattutto la chitarra di McClellan, ricama e produce riff che sanno essere articolati e potenti. “Thorns” brilla anche per diverse canzoni ben distintive, come “Book of Shadows”, “Crying Wolf”, “Nowhere to Fly”, “Run Like the Devil” che rappresentano momenti clou dell’album. Tuttavia se in questo scorrere di heavy metal, di virate power metal e rock o hard rock, spunta anche un semi-country o folk in “This Is Your Damnation”. Anche la title track è un momento decisamente importante nel nuovo album di Tony Martin. La passione e bravura dell’artista quanto il suo ampio orizzonte di stile, sono ottimamente rappresentati in “Thorns” dove sia per la scrittura dei pezzi quanto per gli arrangiamenti, Tony Martin abbia tentato e approcci desueti e dosandoli con attenzione, senza snaturare invece quelli più classici.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10